Gli affreschi sono situati all’interno del palazzo ducale della famiglia Santacroce, al piano nobile, con un salone interamente affrescato al quale si accede da uno scalone d’onore e che termina nel profilo absidale di uno dei torrioni circolari.
Le pareti del salone sono affrescate con un ciclo di dipinti murali di epoca settecentesca che raffigurano scene della Gerusalemme Liberata, di tradizione cavalleresca, tema caro alla famiglia Santacroce partecipe a numerose crociate contro i turchi.
Grazie alla collaborazione degli storici dell'arte Iacopo Benincampi e Giuliana Mosca che hanno indagato sul fondo della famiglia Santacroce presso l'Archivio di Stato di Roma, si è potuto appurare che nella seconda metà del '700, periodo di realizzazione degli affreschi, tra gli artigiani e le maestranze coinvolte si possono annoverare Giovan Battista Bernabò, omonimo pittore e stampatore, attivo a Roma, e di Onorato Miserola, anche lui pittore di rilievo nel contesto capitolino.
I dipinti sono stati eseguiti con una tecnica “a secco”, quindi su intonaco già asciutto.